Spesso si sente parlare di qualità della farina…ma cosa significa veramente?
Per qualità della farina si intende la capacità di una farina di dare un prodotto finale eccellente sotto tutti i punti di vista:
- Odore
- Sapore
- Valore nutrizionale
Ovviamente il frumento migliore si ottiene lavorando semi di buona qualità nelle zone più adatte per quella coltivazione (es. la Manitoba si coltiva in Canada e Stati Uniti settentrionali).
Fra le sostanze proteiche più importanti troviamo la gliadina e la glutenina che a contatto con l’acqua formano il glutine.
Il glutine è l’elemento fondamentale che differenzierà la consistenza del tipo di pane, schiacciata o dolci che andrai a preparare.
Migliore è la qualità della farina e migliore sarà il glutine ottenuto.
Una buona farina ha proteine di più alto valore biologico ed in maggiore quantità.
Il “W” è l’indice internazionale che specifica la qualità della farina ed è quello su cui dovrai fare affidamento.
Le farine con W 350/400 sono considerate farine “di forza”e sono le più indicate per impasti a lunga lievitazione, come per alcuni tipi di brioches o per alcuni tipi di pizze, quelle dove magari si predilige un basso utilizzo di lievito ma una lunga lievitazione (magari con una notte di riposo in frigorifero).
Le farine W 200/250 sono utili per impasti a lievitazione media (5/6 ore).
Le farine W 100/120 sono le più indicate per realizzare torte, biscotti e frolle.
In molti tipi di pane si possono mescolare le farine con diversi W per creare impasti che daranno vita a panificati con diversi gradi di alveolature, croccantezza e compattezza.
In merito a questo argomento visita la sezione del mio blog pane e schiacciate, li troverai tante ricette….e ora mani in pasta!!!